DOMANDE PAG. 128 E 130

 1. Le idee della mente umana possono essere distinte in idee avventizie, che derivano dall'esperienza; idee fittizie, inventate dal soggetto; e idee innate, che non provengono né dall'esperienza né dal soggetto.

2. Per Cartesio la presenza dell'idea di Dio nell'uomo né dimostra l'esistenza poiché non possiamo pensarlo senza includere, nell'idea che abbiamo della sua natura o essenza, l'esistenza.

3. Il filosofo presenta un terzo argomento l'esistenza di Dio; si tratta della prova ontologica. In cui Dio deve esistere necessariamente, perché non possiamo pensarlo senza includere, nell'idea che abbiamo della sua natura o essenza, l'esistenza. L'assoluta perfezione implica l'esistenza: infatti se ipotizziamo un essere perfetto e ci sforziamo di enunciarne le perfezioni, non possiamo fare a meno di aggiungere anche l'esistenza.

Pag.130

1. L'uomo può credere in ciò che la ragione gli presenta come vero in modo chiaro e distinto poiché se Dio esiste ed è l'essere perfetto, di conseguenza Dio è buono e non inganna gli uomini.

2. Per Cartesio l'errore non deriva dal intelletto che Dio ci ha donato, ma dalla volontà, che a volte trae in inganno lo stesso intelletto costringendolo a dare l'assenso a cose che non percepisce chiaramente e distintamente.

3. Dio è un criterio aggiuntivo di verità rispetto al cogito poiché  Cartesio presuppone l'esistenza di un dio supremo garante delle facoltà conoscitive razionali dell'uomo  e ,grazie alla sua esistenza, lo scienziato può essere certo di non sbagliare quando procederà a identificare  e a collegare le leggi naturali.

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