DOMANDE PAG. 502

I PAG. 502

1. Secondo Immanuel Kant, i giudizi determinanti e i giudizi riflettenti sono due tipi di giudizio che si riferiscono a diversi modi di applicare il pensiero umano alla realtà.

Giudizi Determinanti:

I giudizi determinanti sono quelli in cui l'universale è già dato, e il compito del giudizio è di sussumere il particolare sotto questo universale. In altre parole, nei giudizi determinanti, il giudizio parte da una legge o una regola già conosciuta e la applica a un caso specifico. Per esempio, se conosco la legge di gravità, posso determinare che un oggetto cadrà se lasciato libero.

Giudizi Riflettenti:

I giudizi riflettenti, al contrario, sono quelli in cui il particolare è dato e il compito del giudizio è di trovare l'universale. Qui, non abbiamo una legge o una regola preesistente da applicare, ma dobbiamo cercare una regola che possa spiegare o dare un senso al particolare osservato. Questo tipo di giudizio è tipico del pensiero estetico e teleologico. Per esempio, di fronte alla bellezza di un'opera d'arte, il giudizio riflettente cerca di trovare i principi o le regole che spiegano perché consideriamo quell'opera bella.

2. Carattere Contemplativo:    

Il carattere contemplativo dei giudizi estetici implica che, quando giudichiamo qualcosa come bello, lo facciamo attraverso un processo di contemplazione. Questo significa che ci immergiamo nella percezione dell'oggetto senza fini pratici o conoscitivi specifici. Non cerchiamo di utilizzare l'oggetto per qualche scopo, né di comprenderlo secondo concetti determinati. Semplicemente, ci limitiamo a osservare e a godere della sua forma, armonia e proporzione.

Carattere Disinteressato:

Il carattere disinteressato dei giudizi estetici implica che il nostro giudizio di bellezza non è influenzato da alcun interesse personale, desiderio, bisogno o utilità pratica. Secondo Kant, un giudizio estetico è disinteressato perché non dipende da un desiderio di possedere l'oggetto o da qualsiasi altro interesse pratico. Questo distingue il piacere estetico da altri tipi di piacere, che sono legati a interessi personali o a bisogni specifici.

3,L'universalità soggettiva è l'idea che i giudizi estetici, pur essendo basati su sentimenti individuali, possano pretendere una sorta di universalità. Questo significa che, quando una persona giudica qualcosa come bello, lo fa con la convinzione che anche altre persone, nelle stesse condizioni, dovrebbero condividere lo stesso giudizio. Questo tipo di universalità non è oggettiva, nel senso che non si basa su caratteristiche intrinseche dell'oggetto, ma è soggettiva, basata sulla comune capacità umana di giudizio estetico.

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