DOMANDE PAG. 504 e 506

 DOMANDE PAG. 504

1.L'esperienza del piacevole è fortemente legata a interessi personali e bisogni individuali. Quando qualcosa è piacevole, proviamo un piacere che è connesso al soddisfacimento di un desiderio o di una necessità personale. Ad esempio, mangiare un cibo gustoso è piacevole perché soddisfa il nostro appetito.

2. Nel caso della bellezza aderente il giudizio non è puro poiché complicato da considerazioni intellettuali o pratiche, che possono variare a seconda delle epoche o delle civiltà.

3.L'universalità del giudizio di gusto secondo Kant risiede nel fatto che, pur essendo un'esperienza soggettiva, esso implica una domanda di accordo universale basata su una facoltà condivisa di giudizio estetico. Questa pretesa di universalità è ciò che distingue il giudizio di gusto dalle mere preferenze personali.

DOMANDE PAG. 506

1. Di fronte a un mare in tempesto, secondo Kant, possiamo provare il " sublime", ovvero un sentimento che provoca una sorta di "piacevole orrore" di fronte a uno spettacolo grandioso o sconvolgente della natura, che affascina e inquieta al tempo stesso.

2.Secondo Immanuel Kant, il genio può essere definito come la capacità innata e creativa di un individuo di produrre opere d'arte originali e significative. Nel suo lavoro "Critica del Giudizio", Kant espone la sua teoria estetica, in cui discute il concetto di genio artistico. Secondo Kant, il genio non può essere appreso attraverso regole o istruzioni, ma è una capacità innata che si esprime attraverso l'immaginazione e la creatività. Il genio artistico è in grado di produrre opere che sono al di là delle convenzioni estetiche, e che sono in grado di suscitare emozioni e pensieri negli altri. Inoltre, Kant sostiene che il giudizio estetico nei confronti delle opere d'arte geniali è soggettivo e non può essere ridotto a concetti o regole universali.

3.Secondo Kant, la finalità colta dai giudizi teleologici è "interna" alla natura perché non è data da un'intelligenza esterna o divina che conferisce uno scopo o un fine agli oggetti naturali. Invece, questa finalità è percepita come emergente dall'organizzazione interna degli oggetti stessi.

4.Secondo Kant, il giudizio teleologico non ha valore "costitutivo" perché non aggiunge nulla alla nostra conoscenza degli oggetti naturali. In altre parole, non ci fornisce nuove informazioni sulla natura degli oggetti o sulle loro cause ed effetti.

Commenti

Post popolari in questo blog

Il problema della morale nella "Critica della ragion pratica"

CARTESIO

Il problema estetico nella "Critica del giudizio"