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KANT

Immanuel Kant Immanuel Kant, uno dei più influenti filosofi dell'Illuminismo, è noto per la sua teoria critica che esplora i limiti e le possibilità della conoscenza umana. Ecco una breve sintesi del suo pensiero: 1.Critica della Ragion Pura: Kant sostiene che la conoscenza umana è limitata da ciò che può essere percepito attraverso i sensi e organizzato dalla mente. Introduce i concetti di " fenomeno " (ciò che appare) e " noumeno " (la cosa in sé, che non può essere conosciuta direttamente). 2.Idealismo Trascendentale: Propone che spazio e tempo non siano realtà esterne , ma forme innate della sensibilità umana attraverso cui percepiamo il mondo . 3.Etica: Nella "Critica della Ragion Pratica", Kant sviluppa l'imperativo categorico , un principio morale universale che impone di agire solo secondo massime che si possano volere come legge universale. 4.Autonomia e Dignità: Sottolinea l'importanza dell'autonomia morale e della dignità

DOMANDE PAG. 551 E 554

 Pag. 551 nr° 1,2,3 1.  Fichte sostiene che il soggetto concreto considera il mondo come indipendente da sé per potersi definire come soggetto autocosciente e attivo. Questa indipendenza è una costruzione necessaria della coscienza che permette all'Io di distinguersi dal Non-Io, di riflettere su di sé e di agire nel mondo. 2. In sintesi, il soggetto principale obiettivo dell'Io per Fichte è il Non-Io. Il Non-Io è essenziale per la definizione dell'Io stesso, in quanto rappresenta l'oggetto della conoscenza e dell'azione. Attraverso la relazione dialettica con il Non-Io, l'Io si autoafferma, si riconosce e si sviluppa. Questa relazione costituisce il nucleo della filosofia fichtiana, evidenziando la centralità del Non-Io come l'obiettivo primario dell'attività dell'Io. 3. S econdo Fichte, la vita dello spirito si qualifica come sforzo continuo a causa della natura dialettica dell'Io e del Non-Io, l'ideale della libertà, l'attività pratica

Johann Gottlieb Fichte

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  Johann Gottlieb Fichte Il filosofo Fichte sostiene che l'Io è un processo creativo e infinito e che si articola in tre momenti :  1. Tesi , dove l 'Io pone sé stesso e si rivela come attività autocreatrice    2. Antitesi , dove l' Io pone il non-Io e produce l'altro da sé come oggetto e ostacolo                         indispensabile alla sua attività 3. Sintesi , dove l 'Io oppone all'io divisibile un non-Io divisibile , si particolarizza nei singoli io empirici e finiti contrapposti alle cose del mondo Inoltre Fichte afferma che la natura e il mondo non possono esistere in modo indipendente dall'Io , in quanto quest'ultimo -> pone il non-Io e si determina come io empirico grazie all'immaginazione produttiva. Il compito dell'uomo quindi è quello di affermare la propria libertà ; infatti il mondo esiste: - in funzione dell'uomo - e del suo autoperfezionamento -> primato della vita morale rispetto a quella teoretica. In seguito F

Pag.549

  1.In sintesi, la conseguenza principale della riduzione del mondo dell'esperienza a rappresentazione in Fichte è che l'Io diventa il principio fondamentale e creatore di tutta la realtà fenomenica. Questo sottolinea il ruolo attivo del soggetto nella costituzione del mondo e elimina qualsiasi dualismo tra soggetto e oggetto, postulando invece una loro originaria unità nell'attività dell'Io. 2. Per Johann Gottlieb Fichte, l'Io puro (o Io assoluto) è considerato un principio ontologico oltre che logico, in quanto costituisce sia la base della realtà (ontologia) sia il fondamento del pensiero e della conoscenza (logica). 3. In sintesi, per Fichte, l'Io pone il non-Io necessariamente perché è una condizione imprescindibile per la costituzione della coscienza, l'espressione della libertà, la realizzazione dell'autocoscienza e la struttura della conoscenza. Questo processo è parte integrante della sua filosofia trascendentale, che vede l'Io come princi

DOMANDE PAG. 504 e 506

 DOMANDE PAG. 504 1. L'esperienza del piacevole è fortemente legata a interessi personali e bisogni individuali. Quando qualcosa è piacevole, proviamo un piacere che è connesso al soddisfacimento di un desiderio o di una necessità personale. Ad esempio, mangiare un cibo gustoso è piacevole perché soddisfa il nostro appetito. 2. Nel caso della bellezza aderente il giudizio non è puro poiché complicato da considerazioni intellettuali o pratiche, che possono variare a seconda delle epoche o delle civiltà. 3.L 'universalità del giudizio di gusto secondo Kant risiede nel fatto che, pur essendo un'esperienza soggettiva, esso implica una domanda di accordo universale basata su una facoltà condivisa di giudizio estetico. Questa pretesa di universalità è ciò che distingue il giudizio di gusto dalle mere preferenze personali. DOMANDE PAG. 506 1. Di fronte a un mare in tempesto, secondo Kant, possiamo provare il " sublime", ovvero un sentimento che provoca una sorta di &qu

DOMANDE PAG. 502

I PAG. 502 1.  Secondo Immanuel Kant, i giudizi determinanti e i giudizi riflettenti sono due tipi di giudizio che si riferiscono a diversi modi di applicare il pensiero umano alla realtà. Giudizi Determinanti: I giudizi determinanti sono quelli in cui l'universale è già dato, e il compito del giudizio è di sussumere il particolare sotto questo universale. In altre parole, nei giudizi determinanti, il giudizio parte da una legge o una regola già conosciuta e la applica a un caso specifico. Per esempio, se conosco la legge di gravità, posso determinare che un oggetto cadrà se lasciato libero. Giudizi Riflettenti: I giudizi riflettenti, al contrario, sono quelli in cui il particolare è dato e il compito del giudizio è di trovare l'universale. Qui, non abbiamo una legge o una regola preesistente da applicare, ma dobbiamo cercare una regola che possa spiegare o dare un senso al particolare osservato. Questo tipo di giudizio è tipico del pensiero estetico e teleologico. Per esempio,

The Experiment

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 THE EXPERIMENT Il film è tratto dal romanzo  Black Box  di Mario Giordano, basato a sua volta sugli eventi pertinenti l’ esperimento carcerario di Stanford , condotto nel  1971  dallo psicologo statunitense  Philip Zimbardo .  Dopo esser stati selezionati per partecipare a un progetto di ricerca della durata di due settimane, un gruppo di uomini accetta di interpretare il ruolo di detenuti e guardie in una simulazione della vita all'interno di una "prigione".  Con il passare dei giorni i  volontari si identificano sempre più nei propri ruoli: il potere li corrompe, la paura cresce e l'esperimento degenera in un terrificante incubo. Le imposizioni spezzano il potere che i dete­nuti hanno sul mondo: autodeterminazione e libertà lasciano il posto a mortificazioni e restringimento del sé. I contenuti del film mostrano in modo crudo quanto il contesto sia influente in relazione all’interazione sociale e ai ruoli che ognuno è chia­mato a interpretare. I caratteri di stato